Product Description
Villa Fiocchi, progettata da Giacomo e da suo figlio Giuseppe, viene costruita nel 1922. Per Giuseppe sarà il primo lavoro dopo la laurea in ingegneria conseguita al politecnico di Torino. Lo stile – liberty – riecheggia le dimore lombarde di montagna del periodo e risente dei consigli dati dall’architetto Mino Fiocchi (nipote di Giacomo) noto progettista di dimore milanesi e facente parte dalla corrente di Giò Ponti. I buchi presenti nella facciata – mai eliminati – sono conseguenza dei bombardamenti durante la seconda guerra mondiale. In ragione delle attività svolte dalla famiglia Fiocchi, negli anni trenta la villa viene adibita a sede della ditta Fiocchi: al piano giardino e al piano terra si trovano gli uffici nonché un’ampia sala da pranzo con annessa cucina; al primo piano le camere da letto e in mansarda le camere dei domestici ed i servizi (lavanderia e guardaroba). Il giardino viene piantumato a palme – ad oggi ancora presenti – dei vivai Sgaravatti. La casa viene frequentata da diverse persone della Caltanissetta di quegli anni: dall’on. Napoleone Colajanni, della signora Maria Pia Mazzone, della Signora Clara Tumminelli (madre del giudice Ayala) e di altre signore che consumano lunghi the in casa o nel giardino, sotto al gazebo. Dal finire degli anni settanta, vista la lontananza di Giacomo dalla Sicilia, si alternano diversi inquilini. Infatti, dapprima è sede dell’Istituto Minerario, poi dell’Istituto professionale femminile ed, infine, scuola privata di musica. | |
Nel 1996 viene effettuato un restauro nel rispetto dei vincoli e del buon senso e nel 2012 la villa subisce radicali interventi di consolidamento della struttura e di ripristino – nel piano giardino – dell’originaria dislocazione dei locali. Inoltre vengono anche eliminate brutture e corpi aggiunti nel corso del tempo. I pavimenti sono originali così come porte e infissi e la ringhiera della scalinata interna.Solo la cancellata in via Cavour – visibile in alcune foto d’epoca – è stata donata durante la campagna del “ ferro alla patria” del 1941. Nel 2014 Giacomo decide di avviare con la propria famiglia l’attività di affittacamere, trasferendosi di nuovo a Caltanissetta. La Villa, oggi, è come era nel 1922. |
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